Prima di Marrakech, tutto era nero. Questa città mi ha insegnato cosa sono i colori e ho abbracciato la sua luce, i suoi sfacciati contrasti e le sue intense invenzioni
(Yves Saint Laurent)
Come accade a gran parte dei viaggiatori, Marrakech era una meta sognata e segnata sul mio quadernino da diverso tempo. Osservavo foto, annotavo posti, prendevo appunti attendendo il giorno in cui avrei preso quell’aereo. Il giorno ovviamente è arrivato e una sera di maggio siamo atterrati in questo magico microcosmo. Parliamo di una città con strade che ballano sulle note di canzoni arabeggianti, di tetti dei riad affacciati sulla rumorosa e singolare Medina; di mani sapienti di chi lavora l’henné o incanta i serpenti, tra il caldo torrido che ti brucia la pelle e l’odore di menta che evapora dal tè.
3 Giorni per le strade di Marrakech
Credo che Marrakech sia il posto migliore da cui partire per approcciare al Marocco.
Fondata quasi un millennio fa, la città rosa, circondata da bastioni in pisè, è un suggestivo labirinto di souq che vendono di tutto: dalle carcasse delle pecore a ceramiche dipinte a mano, da gioielli in argento a spezie di ogni colore e sapore.
Il cuore pulsante della città vecchia lo troverete a El-Fna la grande piazza dove ogni sera si esibiscono musicisti, acrobati e incantatori di serpenti.
Preparatevi ad un caleidoscopio che travolgerà i vostri sensi!
DOVE SOGGIORNARE
Il nostro obiettivo era di immergerci il più possibile nella cultura locale.
Per questo motivo, abbiamo deciso di dormire all’interno di un Riad nel mezzo della Medina.
Una nota: Scordatevi Google Maps nei vostri spostamenti perché non vi sarà di alcun aiuto!
Molte strade non sono neanche segnate sulle mappe e la linea scarseggia.


Esplorando la Medina: parte Nord
Jamaa el-Fna
Da qui parte Marrakech. Immaginatevi questa piazza, patrimonio dell’Unesco, come uno zapping estremo dal vivo, ovunque volgiate lo sguardo troverete un’esibizione in corso. E’ un luogo nel quale appena metti piede vieni travolto da un fascino misto a curiosità che ti spinge a voler captare ogni singolo fotogramma, anche se dopo un po’ vieni travolto dal desiderio di mettere un attimo pausa, perché diventa tutto troppo caotico e affollato.
Ovunque volgiate lo sguardo troverete acrobati, musicisti berberi o attori di strada pronti a deliziarvi con la loro arte; uomini e soprattutto tanti bambini, abituati ad essere dei perfetti mercanti in grado di vendervi qualsiasi oggetto come il miglior affare della vostra vita.
Nonostante a tratti ci si senta frastornati, essere spettatori di questo teatro a cielo aperto è un dono.
Purtroppo, come accade spesso, ogni luce mostra anche dei lati bui: vedrete scimmie chiuse in gabbia e portate in giro per la piazza in catena per non parlare delle pratiche alquanto discutibili di alcuni incantatori di serpenti. A qualsiasi ora del giorno prestate attenzione ai numerosi motorini, ai calessi che sfrecciano a pochi passi da voi e a qualche borseggiatore che si presenta al calare del sole.
Il fascino singolare di Jamaa el-Fna ve lo porterete comunque nei vostri ricordi.
Moschea Koutubia
Cinque volte al giorno sentirete una voce levarsi imperiosa sul frastuono di Jamaa el-Fna: si tratta del Muezzin che richiama i fedeli alla preghiera. Nonostante la moschea sia prettamente un luogo di culto, rimarrete affascinati dalla torre che la domina. Questa torre infatti risale al XII secolo e fu ispirazione per altri monumenti tra cui la Giralda di Siviglia e per la Tour Hassan di Rabat.
Il Souq
Un dedalo di strade e vicoli stretti che talvolta lasciano spazio a piccole piazze.
I souq rappresentano l’anima di Marrakech, un luogo di perdizione in cui è facile entrare ma difficile uscire (in tutti i sensi)!
Un miscuglio di oggetti, odori e colori vi travolgeranno, chiamandovi a se: ceramiche e lampade marocchine si mischiano a bigiotterie e tessili; spezie dai colori saturi e dai profumi pungenti si affiancano a banchetti che vendono ogni tipo di pietanza.
Visitare il souq, comprenderlo e imparare l’arte della trattativa, è l’attività principe di Marrakech.

Esplorando la Medina: parte Sud
L’esplorazione di Marrakech continua con la visita di uno dei palazzi più belli del Marocco: La Bahia
Chiedetevi cosa potreste fare se aveste a disposizione i migliori artigiani del Marocco per 14 anni.
La risposta risiede in questo luogo. Un palazzo che presenta magnifiche decorazioni in ogni suo angolo, dal pavimento ai soffitti o agli intarsi delle porte.
Tornando indietro mi sarebbe piaciuto farmi accompagnare da una guida, così da poter ascoltare la storia di questo luogo, i racconti nascosti che sembrano voler trapelare da ogni piastrella.
Chissà quanti segreti, quante memorie di donne, uomini e bambini racchiude questo splendido palazzo.
Il sole di maggio è torrido, di conseguenza queste giornate sono scandite dalle frequenti soste che ci concediamo su qualche terrazza sparsa per la città.
Sorseggiamo tè alla menta, guardiamo centinaia di persone che sembrano non fermarsi mai e ascoltiamo una lingua a noi sconosciuta ma che diventa la colonna sonora del nostro viaggio.
Ripartiamo. Ci stiamo dirigendo verso l’unica attrazione lontana dalla Medina, ma per cui vale assolutamente la pena saltare su un taxi per visitarla.. Mi raccomando, prima di partire trattate il prezzo!
Arriviamo quindi a Jardin Majorelle, probabilmente uno dei luoghi più instagrammati al mondo e l’atmosfera che ci pervade non si può spiegare.
Il giardino in cui entrerete è un miraggio psichedelico, con oltre 300 specie differenti di piante proveniente dai 5 continenti.
La cosa che più mi ha affascinata e travolta sono stati i colori: un blu scintillante si mischia a centinaia di sfumature di verde, giallo e arancione.
Ma qual è la storia di questo luogo incantato?
Un tempo qui, viveva Yves Saint Laurent insieme al suo compagno Pierre Bergé, i quali innamoratisi di questo Eden decisero di trasformarlo nella loro casa, per poi donarlo a Marrakech dopo la loro morte. Un tributo a quella città che gli era entrata nel cuore e per anni li aveva ospitati e adottati.

POSTICINI DI MARRAKECH
Cafè des Epices
una splendida terrazza nel centro della medina che affaccia sulla piazza delle Spezie.
In questo incantevole locale è possibile gustare piatti tipici della cucina marocchina e sorseggiare ottimo tè alla menta.
Le Jardin
Un’oasi di pace, tranquillità ed eleganza in mezzo al caos della Medina.
Menù ricco di piatti tipici ma anche di pietanze più “occidentali”.
Perfetto per fare una pausa durante la giornata!
Nomad
Situato vicino al Cafè Des Epices, è un ottimo ristorante per una cena a lume di candela, avvolti dall’atmosfera marocchina.
Qui potrete gustare piatti tradizionali preparati con ingredienti freschi e di ottima qualità.
Restaurant Dar Essalam
Questo ristorante, nascosto tra i vicoli della Medina ci è stato consigliato da un ragazzo marocchino con cui abbiamo scambiato qualche chiacchiera.
Frequentato prevalentemente da gente del posto, il che lo rende per me la prima scelta in assoluto. Le pietanze sono ottime e la location elegante.
Durante la cena potrete ascoltare anche musica dal vivo e vedere ballare una danzatrice del ventre!