5 giorni, 4 bandierine e 2 cuori pulsanti
Ogni volta che ripenso ai Balcani inizio a sorridere e a ridere senza riuscire a fermarmi. Probabilmente questo è uno di quei viaggi in cui mi farò trasportare molto anche dall’emotività.. Non me ne vogliate, ma è stata la nostra prima avventura insieme!
Ricordo ancora che i mesi da cui ci frequentavamo erano davvero pochi e una sera, con la grazia che contraddistingue Matteo, è arrivata la fatidica proposta: “Ho in mente un viaggio un po’ strambo.. lo facciamo insieme?”
Ho iniziato a ridere a crepapelle, un po’ per l’emozione, un po’ per la paura di passare 5 giorni insieme e un po’ per l’eccitazione di un qualcosa fuori dagli schemi.
Ad ogni modo, alla fine ho accettato e non avrei potuto fare scelta migliore!

Podgorica, la città dei fiumi
Di primo impatto Podgorica, così come Pristina dopo, vi lasceranno un po’ disorientati. Sono città che sembrano uscite da un libro di Grossmann, che sembrano ancora ferite dalla guerra. Vi sono quartieri in cui il tempo non sembra essere andato avanti, in cui palazzoni di epoca socialista prendono il sopravvento tra strade piene di nulla. La realtà è che camminando troverete una città vivace, resa unica anche dall’architettura ottomana ancora visibile nella città vecchia e dalle strutture moderne che giorno dopo giorno ne segnano lo sviluppo. Podgorica è affacciata su tanti fiumi che la attraversano e contribuiscono a regalarle un fascino particolare. Il fatto che possa essere la base per due gite come quella al Monastero di Ostrog e al Lago Scutari, dovrebbe convincervi a dargli almeno una chance!
COSA VEDERE:
- Ponte del Millennio: il simbolo della crescita della città negli ultimi decenni
- Cattedrale della resurrezione
- Le vie del nuovo centro
- Città Vecchia:
4.1 Torre dell’Orologio risalente al XVIII secolo, è uno dei simboli più antichi della città, con i suoi 16 metri di altezza domina l’area di Stara Varoš.
4.2 Džamija Osmanagića, che insieme al vecchio hammam e alla prigione turca, rappresenta una testimonianza dell’influenza orientale nella regione.

Il Lago di Scutari
Il secondo giorno, ci siamo messi in macchina di buona lena per raggiungere Pristina, capitale del Kosovo. Sulla nostra tabella di marcia però avevamo una tappa intermedia: Rozafa, l’imponente castello medioevale che sovrasta Scutari, il lago a forma di cuore.
La fortezza prende il nome da una donna che fu presumibilmente murata nei bastioni come offerta agli dei. La storia racconta che Rozafa, chiese di lasciare due buchi nella pietra in modo che potesse continuare ad allattare il suo bambino. Troverete una sua spettacolare scultura a muro vicino all’ingresso del museo.
In realtà c’è poco da vedere all’interno del castello stesso, salvo le rovine e le imponenti mura, ma la vista di cui godrete è davvero mozzafiato!
Pristina
Se mi chiedete di Pristina la prima cosa che vi racconterò è che siamo arrivati la sera del 14 febbraio, accolti da pioggia e gelo e che abbiamo cenato in un orrendo fast food. Fortuna che non sono una che bada alle ricorrenze!
Al nostro risveglio abbiamo comunque trovato un sole splendido che ci ha permesso di godere a pieno della città. Quello che vi consiglio è di camminare, camminare e camminare, perdendovi tra le strade di Pristina. Parliamo sempre di città che rispetto ad altre non hanno veri e proprio luoghi da visitare, ma che per riuscire a comprenderle hanno bisogno di essere vissute. A mio avviso Pristina è la città che più di tutte racconta la sua storia, quella della guerra, nonostante siano passati 20 anni, e dell’antecedente pulizia etnica voluta dall’allora presidente serbo Slobodan Milošević contro la popolazione locale albanese. Molto di tutto ciò è ancora lì, i palazzi brutalisti, come il palazzo della Gioventù e dello Sport o la famosa biblioteca universitaria e nazionale del Kosovo, o i ricordi vividi nelle menti delle persone con cui vi fermerete a parlare. Ma tanto è stato aggiunto alla città, come il monumento Newborn, (sorto il 17 febbraio 2008 giorno della dichiarazione unilaterale di indipendenza dalla Serbia) o l’imponente Cattedrale dedicata a Madre Teresa.
Pristina è stata una rivelazione, una meta insolita adatta a chi decide di avventurarsi alla scoperta di una delle tappe più interessanti, e meno conosciute, dei Balcani.

Skopje
La realtà è che Skopje non era una tappa prevista. Avevamo 5 giorni, tanti spostamenti e un itinerario alquanto fitto che ovviamente ho pensato bene di mandare all’aria! Questa città era un sassolino nella scarpa che avevo fin da prima della partenza, ma che avevo cercato di accantonare. Poi riguardando Google Maps ho visto che non distava troppo da dove ci trovavamo e quindi, cambio di rotta: direzione Skopje prima di raggiungere Tirana!
Bene gente, strano ma vero, l’autostrada era chiusa per lavori e abbiamo dovuto fare parte del viaggio su strade sterrate immerse nella campagna.
Vi risparmio i racconti sulle imprecazioni lanciate da Matteo, le lacrime agli occhi e i crampi dovuti alle numerose risate che ci siamo fatti! Ma se oggi siamo qui, lo dobbiamo anche a quel viaggio e ai ricordi che ci ha lasciato!
Skopje, capitale della Repubblica di Macedonia, unica per bellezza e accarezzata dalle acque del fiume Vardar, è la città che non ti aspetti. Quasi totalmente rasa al suolo da un forte terremoto avvenuto nel 1963, nell’ultimo decennio è stata ricostruita con il proposito di mostrare al mondo le proprie illustri radici.
Ho sentito pareri discordanti su questa città, per alcuni risulta kitsch per altri magnifica. Personalmente, camminando tra un palazzo e l’altro, fotografando le statue più grandiose e zigzagando tra finti galeoni adibiti a ristoranti e fontane, ne sono rimasta ammaliata. L’atmosfera mi ha stregato e mi ha regalato passeggiate interessanti e fotografie pittoresche e surreali. La nostra permanenza è stata di sole poche ore. Come vi dicevo è stata una tappa aggiunta all’ultimo e che sicuramente meriterebbe una seconda visita per apprezzarla e scoprirla, ma ad ogni modo, il ricordo lasciato è davvero positivo.
Tirana
Ultima Tappa del nostro viaggio prima di ritornare a Podgorica e prendere il nostro aereo di ritorno. Tra tutte le città visitate in questo viaggio on the road, Tirana credo sia quella che mi ha colpito di meno. Non che non sia bella, anzi.. ma sicuramente si discosta molto da quelle di cui vi ho parlato sopra, a causa anche del continuo sviluppo a cui è soggetta negli ultimi anni.
Il modo migliore per visitare il centro di Tirana è, come sempre, a piedi, preparandosi ad una lunga passeggiata tra le strade e i viali cittadini.
COSA VEDERE:
- Partite da Piazza Skanderbeg, che rappresenta il fulcro della città.
- La statua di Giorgio Castriota Skanderbeg (Gjergj Kastrioti Skënderbeu), l’eroe nazionale a cavallo che, portato via dalla famiglia e addestrato dall’esercito turco, divenne poi il più grande oppositore dell’avanzata dell’impero ottomano verso l’est Europa, bloccandola per decenni.
- Il palazzo della Cultura, costruito nel 1963 per onorare l’amicizia dell’epoca con la Russia, oggi ospita la Biblioteca Nazionale e il Teatro dell’Opera e del Balletto.
- La Moschea di Et’hem Beut, costruita alla fine del 1700 da Molla Bey e dal figlio Haxhi Et’hem Bey, rappresenta una parte molto importante della storia di Tirana.
- Pazari I Ri, un antico quartiere rinnovato e riqualificato che sta diventando l’attrazione più ricercata della città. Edifici colorati, stile moderno ed accattivante, ristoranti di vario genere e un mercato con frutta, verdura, pesce fresco, carne e tutti i prodotti tipici albanesi.
- Parco Rinia,
- Cattedrale Ortodossa Resurrezione di Cristo che rappresenta la 3° chiesa ortodossa più grande d’Europa e che si riconosce per i colori e le luci sgargianti.


COME ORGANIZZARE IL VIAGGIO LOW COST
Voli e Hotel:
Abbiamo prenotato i voli con Wizzair alla modica cifra di 24€ a testa.
Lato Hotel come sempre ci siamo serviti di Booking, trovando offerte molto interessanti.
Va comunque detto che il costo della vita in questi paesi, rispetto all’Italia, è basso.
Noleggio Auto:
Come altre volte abbiamo prenotato la nostra auto con Green Motion.
86,00 € per 5 giorni di noleggio.
Periodo di viaggio e clima:
Noi siamo partiti a febbraio e abbiamo trovato un clima mite in tutte le città visitate, seppur un po’ ventoso a Podgorica e Pristina.
Documenti necessari per un viaggio nei Balcani:
Per un viaggio nei Balcani in auto dovrete necessariamente avere con voi:
- Carta di identità valida per l’espatrio
- Passaporto (Per entrare in Albania è obbligatorio)
- Carta verde dell’assicurazione auto
- Libretto dell’automobile
- Patente (non ve la chiederanno alla dogana ma se dovete guidare è fondamentale)
Le dogane tra un paese e l’altro nei Balcani:
Prima di partire per il mio tour dei Balcani, il passaggio delle dogane era una delle cose che mi eccitava di più. Quattro stati, diversi timbri sul passaporto! Tra uno stato e l’altro infatti bisogna passare attraverso il controllo documenti. I documenti richiesti sono quelli che vi ho indicato prima (carta d’identità, Passaporto, carta verde e libretto dell’auto). Basterà mostrarli all’addetto e ammesso che non vogliano controllare anche l’interno dell’auto, potrete passare tranquillamente.